La frutta nell’alimentazione degli Etruschi

Sull’alimentazione degli Etruschi in generale abbiamo poche notizie specifiche: gli Autori latini che ne parlano si limitano a generici giudizi, generalmente positivi, ma senza scendere nei particolari; cfr. ad esempio Plinio il Vecchio afferma: “Gli Etruschi sono noti per la loro raffinatezza nei banchetti e per il consumo di cibi prelibati, spesso accompagnati da vini pregiati.“, giudizio confermato da Tito Livio: “Gli Etruschi si dilettavano in grandi banchetti, ricchi di cibi e vini, che spesso duravano tutta la notte.” e da Orazio “Gli Etruschi, con i loro banchetti sontuosi, celebrano le divinità con cibi e vini pregiati” come da altre fonti.

Possiamo però supporre che l’alimentazione degli Etruschi non differisse sostanzialmente da quella degli altri popoli confinanti, sia per l’analogia dei territori, sia per normali scambi culturali e commerciali; ciò del resto è in parte confermato anche dai reperti nelle tombe etrusche.

Italiano:
FICO

LATINO:
Ficus

GRECO:
Sikósm

INGLESE:
Fig

Molto apprezzati, consumati freschi o secchi, e utilizzati anche in dolci e piatti a base di carni. I fichi secchi in particolare erano un alimento energetico molto diffuso. Che gli Etruschi coltivassero il fico (Ficus carica) e producessero i fichi secchi è confermato dai ritrovamenti paleobotanici effettuati nel villaggio del Gran Carro (X-IX secolo a.C.) sul lago di Bolsena, a Blera, a Tarquinia e a Volterra. Qui il rinvenimento di semi di fico, tra le offerte vegetali del santuario dell’acropoli, ha fatto ipotizzare che la divinità titolare della struttura fosse assimilabile alla Demetra del mondo greco, alla quale si addice il dono del fico. Come riferisce Pausania, infatti, fu proprio Demetra che accolta per la notte dal re Fitalo, dopo aver vagato per la piana di Eleusi alla ricerca della figlia, al momento di ripartire donò al suo ospite il frutto della tarda estate che il genere umano chiama sacro fico”. I fichi potevano essere consumati sia freschi che secchi, ed erano usati anche in dolci, liquori e piatti di carne.

Italiano:
uva

LATINO:
Uva

GRECO:
Staphýli

INGLESE:
Grapes

L’uva e il vino, erano elementi fondamentali della cultura degli Etruschi e nelle loro tradizioni. Essi coltivavano vigneti e producevano vini di alta qualità, considerati molto pregiati e apprezzati anche oltre i confini etruschi. Le raffigurazioni di uva e vino sono frequenti nelle loro opere d’arte, a testimonianza dell’importanza di queste risorse nella loro vita sociale e religiosa. Inoltre, il vino aveva un ruolo importante nei riti religiosi e nelle celebrazioni, simbolizzando la fertilità, la prosperità e il piacere di vivere.

Usi Culinari

Le fonti archeologiche e le iscrizioni ci permettono di ipotizzare quali fossero gli usi degli alimenti:

Insalate di frutta
Con mele, melograni e altri frutti, spesso accompagnate da noci e miele, per un pasto leggero e nutriente.

Liquori e infusi
Il melograno e l’uva erano utilizzati anche per preparare liquori sacri, destinati a rituali o a banchetti importanti.

In cucina, si preparavano anche insalate di frutta con mele, melograni e noci, e liquori sacri, a base di uva e melograno, usati in rituali o banchetti importanti. Insomma, la frutta aveva un ruolo molto importante nella loro cultura, non solo come alimento ma anche come simbolo e elemento sacro!

Ricette

Le ricette etrusche originali sono poco documentate, ma possiamo immaginarne alcune moderne ispirate alla cultura etrusca, considerando gli ingredienti e le tradizioni di quella civiltà.

Ecco alcune proposte: